DSA o difficoltà?Esistono delle differenze tra una difficoltà di apprendimento e un DSA?

Come fare per distinguere una Difficoltà di apprendimento da un Disturbo specifico di apprendimento? Ci sono delle differenze? Cosa fare?

Ormai da qualche anno c’è maggiore attenzione verso tutti quegli alunni che manifestano difficoltà negli apprendimenti scolastici, sia in seguito alla Legge 170/2010 che alla successiva direttiva ministeriale sui BES (Bisogni educativi speciali) del Dicembre 2012. Per cui oggi rispetto a qualche anno fa è molto più frequente che gli insegnanti segnalino alunni che manifestano chiare difficoltà. Di tutti i casi che vengono segnalati però quanti sono effettivamente DSA?

E’ necessario capire che differenza c’è tra una Difficoltà e un Disturbo e quali sono i rischi che si corrono a causa di una scorretta valutazione.

I Disturbi specifici di apprendimento (Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia) sono una categoria di disturbi a carattere neurobiologico, che non dipendono da un insegnamento inadeguato, condizioni di svantaggio o fattori emotivi e motivazionali. La loro caratteristica è la persistenza, per cui sebbene attraverso percorsi di abilitazione e potenziamento è possibile ottenere molti risultati e supportare i bambini e i ragazzi, difficoltà specifiche permangono nel tempo.

Ad esempio gli studenti discalculici che hanno difficoltà nel calcolo, possono apprendere procedure idonee per risolvere le operazioni e diventare autonomi, ma tuttavia potrebbero necessitare sempre di maggiore tempo o di strumenti adatti anche da adulti.

Le Difficoltà di Apprendimento non dipendono da una condizione neurobiologica e quindi si manifestano in modi diversi e per ragioni diverse. Vediamo quali:

-Metodologie didattiche: scarsa capacità organizzativa, metodo di studio inadeguato, assenza di strategie.

-Bassa qualità dell’istruzione scolastica.

-Condizioni di svantaggio socioculturale o economico (ad esempio gli studenti stranieri o immigrati).

-Fattori di tipo emotivo, ansia, stress, preoccupazioni. 

-Eventi traumatici o stressanti: alcuni eventi talvolta possono causare transitorie difficoltà scolastiche (ad esempio: separazioni, crisi familiari, lutti, trasferimenti, ecc..)

Come si interviene? Attraverso percorsi di potenziamento delle abilità di studio, cicli di aiuti e sostegno allo studio, interventi per sostenere un più efficace metodo di studio.

E’ importante quindi avere bene in mente questa differenza poiché non riconoscere un DSA oppure scambiare un bambino con una difficoltà con un DSA può avere ricadute importanti in entrambi i casi.

Non riconoscere un DSA, quindi uno studente che presenta un disturbo a carattere neurobiologico, non consente di intervenire tempestivamente e fornire tutti gli aiuti di cui necessita.

Scambiare un bambino con difficoltà negli apprendimenti con un DSA comporterebbe l’attuazione di interventi che sono più idonei per un disturbo persistente e ciò potrebbe precludere la possibilità di raggiungere un autonomia nello studio e trovare strategie adeguate e personalizzate.

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